BATTESIMO DI CONVERSIONE - Lc 3,1-6 |
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Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’lturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. |
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Nell’anno decimoquinto |
Quando si cita una data è perché si vuole parlare di storia, così il vangelo di Luca, con la data, snocciola i nomi di chi detiene il potere in quel periodo, cita i confini del loro influsso politico per poi giungere al tempio di Gerusalemme dove i sommi sacerdoti esercitavano il potere religioso. È una cornice precisa in cui ci si aspetta sia calato l’evento di cui si vuol parlare. Dal vasto impero siamo stati condotti al centro sociale, culturale e politico di quel popolo che Dio aveva scelto, su quel monte di cui Isaia (25,7) aveva profetato: Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre distesa su tutte le nazioni. |
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Voce di uno che grida nel deserto |
La Parola diventa “voce”, posata nell’uomo assume la concretezza dei suoni, non resta relegata nella sfera dei pensieri, delle idee ma diventa vibrazione, non solo delle corde vocali, forte e intensa così da farsi grido, quanto vibrazione dell’anima e del cuore. |
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un battesimo di conversione |
La parola battesimo non viene tradotta, ma lasciata così come suona nella lingua greca; se volessimo tradurre dovremmo dire immersione di conversione. La Parola battesimo ci richiama immediatamente l’immagine dell’immersione nell’acqua, quasi un’azione di lavaggio che restituisce la pulizia col perdono dei peccati. Questione di un momento. A pensarci bene, però, quello che Giovanni predicava era proprio una immersione – oggi diremmo full immersion – nella conversione: uno stato di vita nuovo. Anche la descrizione delle azioni fanno immaginare lavori lunghi e impegnativi: entrare nella storia degli uomini tra burroni e montagne, asperità e voragini di ogni genere perché ogni cosa riceva una dimensione completamente nuova. Convertirsi significa avere le maniche rimboccate, le mani sporche come i servi laboriosi e svegli (cf Lc 12,37) che aspettano l’arrivo del Signore, ne immaginano il percorso e gli preparano la strada, così Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! |
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